Eleonora Pimentel Fonseca




Il 20 agosto 1799 Eleonora Pimentel Fonseca, condannata alla pena capitale, veniva giustiziata in Piazza Mercato a Napoli. Era l'inizio della restaurazione borbonica. Della breve vita della Repubblica Napoletana, Enzo Striano ricostruisce sviluppi ed esiti con esemplare rigore metodologico, intrecciando la narrazione degli avvenimenti storici al racconto della vicenda intellettuale e politica di Lenòr, che dell'esperienza rivoluzionaria fu tenace sostenitrice e coraggiosa protagonista. Romanzo storico, biografia romanzata, saggio antropologico: Il resto di niente riesce a tenersi a distanza da ognuna di queste definizioni, pur coagulandole in sé nella forma-congegno del romanzo, cui Striano non disdegna di attribuire una valenza etico-pedagogica. Non è un caso che l'opera sia stata pubblicata per la prima volta dall'editore scolastico Loffredo nel 1986, dopo una lunga serie di differimenti. Che Striano auspicasse una lettura del suo romanzo fra i banchi di scuola? Riposta speranza di ogni scrittore, e forse anche di ogni lettore-insegnante appassionato. Molte infatti sono le occasioni di riflessione che l'opera propone intorno a tematiche di estrema attualità, a partire dal problema dello "scollamento" della classe politica dalla realtà sociale. Perché la neocostituita Repubblica fu soffocata dall'azione degli stessi "lazzari" napoletani, pronti a schierarsi dalla parte del re contro gli intellettuali? Come può una rivoluzione calata dall'alto convincere gli "oppressi", riuscire nei suoi intenti di emancipazione e durare più che un "sogno di ragazzi arrabbiati"? Ma il merito di Striano è anche quello d'aver dato voce alle contraddizioni legate alla condizione delle donne nella Napoli di fine Settecento (e non solo), e di cui l'intera vita di Lenòr è drammatica rappresentazione. Eppure, la decisione di sottrarsi alle pressioni sociali e agli obblighi della vita coniugale, per dare forma intellettuale alla propria gioia creativa, coincide, in Lenòr, con la scelta di restare a Napoli, l'inquieta città dal fondo lucreziano, dove non è ammessa altra legge se non quella, inderogabile e consolatoria, dell' "accussì adda ij". Ogni allegria, ogni dolore è destinato a passare. Che cosa resta?
"Forsan et haec olim meminisse iuvabit".

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