Cos' è la normalità?
No, non penseranno nulla del genere, perché la gente, anche coloro che ci amano, sono più abituati a giudicare e a criticare, piuttosto che a chiedersi il perché di certi errori commessi.
Troppa fatica, forse?
Se avessimo un po’ più di comprensione verso il prossimo, cercando di metterci anche nei suoi panni, l’intera umanità sarebbe molto meglio di quella che è diventata; o è sempre stata così guasta?
Oggi non voglio preoccuparmi di queste cose, voglio solo festeggiare il primo giorno di questo nuovo anno con la mia famiglia, come una qualsiasi persona normale.
Sì, lo so, questa parola mi è stata sempre stretta, ma ora sento il bisogno di pronunciarla, anche se tra essa e me corrono migliaia di anni luce.
Forse anche perché non ho mai creduto alla sua esistenza: pensiamoci bene, cos’è normale?
Chi lo stabilisce? Perché ha il potere di farlo? Chi gliel’ha dato?
Probabilmente qualcuno che vuole far sentire strano un povero adolescente disorientato, in cerca solo di affetto e protezione: un adolescente che tutti continueranno a chiamare strano, e che alla fine si sentirà tale.
È una storia che conosco bene e so che purtroppo per qualcuno si ripeterà, se le persone non inizieranno a farsi queste dannate domande, anziché sputare sentenze senza un minimo di istruttoria.
Ciò che siamo ha molto a che fare con ciò che abbiamo vissuto e quell’adolescente spaventato, che i genitori portavano da mille specialisti, il quale tutti guardavano con curiosità, è ancora dentro di me e ogni tanto mi va di fargli una carezza.
#estratto da "L' uomo che parlava all'universo. Il figlio dell' anima"
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