La svolta umanitaria della psichiatria italiana




Il 13 maggio 1978 viene promulgata la Legge 180, meglio conosciuta come Legge Basaglia, dal nome dello psichiatra Franco Basaglia, promotore della rivoluzionaria riforma.

Con questo provvedimento, l’Italia diventa il primo Paese al mondo a chiudere i manicomi, ponendo fine a un sistema di reclusione spesso disumano e alienante per i pazienti psichiatrici.

La legge introduce inoltre il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), regolamentandolo con precise garanzie per i diritti delle persone coinvolte.

La Legge Basaglia rappresenta un momento di profonda civiltà nella storia italiana: da luogo di esclusione, la psichiatria diventa ambito di cura e integrazione. Nonostante le difficoltà nella sua applicazione, la legge ha segnato l’inizio di un nuovo approccio basato sul rispetto della dignità e dell’autonomia dei pazienti. È una riforma che continua a far discutere, ma che ha certamente posto le basi per una psichiatria più giusta e umana.

“La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione.” – Franco Basaglia

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