Il ritorno alla fine del viaggio

 


"Sempre tornare" di Daniele Mencarelli è un romanzo profondo che tocca corde universali di noi esseri umani.
La storia del libro è quella di Daniele, un diciassettenne che nell'estate del 1991 si trova in vacanza con gli amici a Misano Adriatico. Dopo un imprevisto, decide di lasciare il gruppo e intraprendere un viaggio a piedi e in autostop per tornare a casa, ai Castelli Romani. Questo viaggio fisico si trasforma presto in un profondo percorso di formazione e introspezione. Daniele incontra personaggi diversi, ognuno dei quali contribuisce alla sua crescita e alla scoperta di sé. Attraverso questi incontri e le sfide del viaggio, il protagonista affronta temi universali come l'adolescenza, la ricerca di senso, il dolore, la bellezza della vita, la fede e il bisogno insopprimibile d'amore.
La scrittura intensa, sembra scavare fin nel profondo, portando il lettore a riflettere.
La prosa è capace di accompagnare il lettore in un percorso emozionale, spesso con pennellate di poesia che rendono il testo vivido e suggestivo.
Nonostante la profondità, lo stile è chiaro e accessibile, rendendo la lettura scorrevole e la storia accattivante.
Ogni situazione e incontro reca in sé un significato, rendendo in un certo qual modo il libro utile per la vita.
È un esempio eccellente di romanzo di formazione, in cui il protagonista cresce e acquisisce consapevolezza di sé e del mondo. I temi trattati sono universali e risuonano sia con gli adolescenti, che possono riconoscere le proprie paure e desideri, sia con gli adulti, che possono riflettere sulla propria esistenza.
Gli incontri che Daniele fa lungo il suo cammino, anche se brevi, lasciano un segno e contribuiscono a delineare un affresco di umanità variegata e complessa.
Molti hanno visto nel romanzo una sorta di "inno alla Compassione", intesa come capacità di "patire con l'altro e insieme all'altro camminare verso la salvezza".
Daniele infatti rifiuta durante il viaggio l' idea di giudicare le persone incrociate, ma piuttosto si perde nel pensiero di comprenderle, talvolta di spiegarsi il perché di certi comportamenti.
"Sempre tornare" è un'opera che conferma il talento di Daniele Mencarelli nel raccontare storie intime e potenti, capaci di toccare il cuore e la mente del lettore. Il viaggio intrapreso ci fa riflettere sull'importanza degli incontri e sulla costante ricerca di una "casa", non intesa solo come luogo fisico, ma come dimensione interiore di pace e appartenenza.
Come in un moderno Ulisse, che alla sete di avventura e conoscenza, fa sempre da contraltare il bisogno e la ricerca di un posto sicuro, un rifugio dagli affanni, il luogo degli affetti atavici e delle radici, in una parola casa.
Un libro consigliato a chi cerca una lettura profonda, emozionante e capace di lasciare un segno.

Commenti