Truman Capote trascorse un periodo di quattro mesi sull'isola d'Ischia, precisamente a Forio, nella primavera del 1949, alloggiando presso la pensione Di Lustro.
Capote arrivò sull'isola all'età di 25 anni, già noto per il suo romanzo "Altre voci, altre stanze", in compagnia di Jack Dunphy, suo compagno per 38 anni.
Alloggiarono alla pensione Di Lustro a Forio, una piccola pensione a conduzione familiare. La stanza di Truman Capote, la numero tre, si trovava al secondo piano della pensione, con vista sul mare.
Capote rimase affascinato dalla bellezza e dalla semplicità dell'isola, descrivendola come un luogo "strano e stranamente incantato". Apprezzò la vita tranquilla e le abitudini locali, come la siesta pomeridiana e l'arrivo del "postale".
Strinse amicizia con la gente del posto, in particolare con una donna di nome Gioconda, nonostante le difficoltà linguistiche. Frequentava il bar Maria, punto di incontro per gli americani che vivevano sull'isola.
Durante il suo soggiorno, Capote lavorò al suo secondo romanzo, "Summer Crossing", che fu pubblicato postumo nel 2005.
L'esperienza ischitana influenzò anche la sua scrittura di reportage di viaggio, con un capitolo dedicato all'isola nel suo libro "Colore Locale".
Capote descrisse Ischia come un'isola di rocce che ricordava la Grecia o le coste dell'Africa.
Nelle sue lettere e nei suoi scritti, Capote descrisse Ischia come un'isola "primitiva", abitata principalmente da viticoltori e pastori di capre.
Riferì anche della presenza sull'isola di W.H. Auden e della famiglia Mussolini.
L'isola era molto diversa da quella odierna, con pochissime strutture alberghiere e l'acqua potabile che arrivava con le navi cisterna.
Il soggiorno di Truman Capote a Ischia è rimasto impresso nella storia dell'isola, tanto che la sua stanza alla pensione Di Lustro è ancora meta di visitatori.
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