Un precoce addio
Giovanni Battista Draghi detto Pergolesi, perché la famiglia era originaria di Pergola, nacque a Jesi il 4 gennaio 1710.
È stato un compositore, organista e violinista italiano, esponente di spicco dell'epoca barocca; è considerato uno dei maggiori musicisti italiani della prima metà del XVIII secolo e uno dei grandi rappresentanti della scuola musicale napoletana.
Autore soprattutto di musica teatrale, il suo intermezzo La serva padrona (1733) è considerato il modello dell'opera comica italiana.
Fece i primi studi di organo e violino nella città natale, durante i quali mostrò notevole talento. All'età di quindici anni, grazie al mecenatismo del Marchese Cardolo Maria Pianetti, fu ammesso nel celebre Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo a Napoli, dove ebbe modo di studiare composizione con alcuni dei più celebri autori della Scuola musicale napoletana, come Francesco Durante, Leonardo Vinci e Gaetano Greco.
Napoli nella prima metà del Settecento era senza dubbio una delle città più vivaci dal punto di vista musicale: artisti come Alessandro Scarlatti, Nicola Porpora o Leonardo Leo avevano proposto con successo lo stile musicale napoletano nelle corti di tutta Europa.
Grazie al suo talento, Pergolesi non dovette pagare la retta del conservatorio, dal momento che procurava guadagni all'istituto grazie ai concerti che teneva, prima come ragazzo del coro, poi come violinista e capoparanza di uno dei gruppi orchestrali del conservatorio (titolo che si potrebbe associare all'attuale primo violino), nominato nel 1729. Si diplomò nel 1731 a ventuno anni.
Da quel momento, ebbe inizio la sua carriera, seppur brevissima, di successi e di innumerevoli composizioni.
Colpito dalla tisi, si ritirò (1735) nel convento dei francescani a Pozzuoli.
Pergolesi si spense il 16 marzo 1736 di «tabe ettica», cioè di tubercolosi, e fu sepolto nella fossa comune della Cattedrale di Pozzuoli; le poche cose che il musicista aveva con sé furono vendute per pagare i funerali, le messe funebri e altri debiti.
Una tenace tradizione vuole che nelle ultime settimane di vita Pergolesi abbia composto il Salve regina in Do minore e soprattutto lo Stabat mater, suo capolavoro di musica sacra.
Commenti
Posta un commento