Il buio
Carlo, un ragazzo di vent'anni con occhi spenti e un'ombra di barba incolta, si sentiva come un fantasma nella sua stessa vita. La sua mente era una tempesta di pensieri oscuri, un labirinto di ansia e depressione che lo teneva prigioniero. I giorni si susseguivano monotoni, scanditi da un senso di vuoto incolmabile.
La diagnosi di disturbo bipolare era arrivata come un fulmine a ciel sereno, ma non aveva portato chiarezza, solo un'ulteriore sensazione di estraneità. I farmaci prescritti lo rendevano apatico, un guscio vuoto che vagava senza meta. Il mondo esterno, con le sue luci e i suoi rumori, lo sovrastava, lo schiacciava.
Un giorno, in un vicolo buio, Carlo incontrò Luca, un coetaneo con gli stessi occhi persi. Luca gli offrì una dose di eroina, "per dimenticare", disse. Carlo accettò senza esitazione, desideroso di fuggire dal dolore che lo attanagliava.
L'effetto fu immediato: l'ansia si dissolse, la depressione si attenuò, il mondo tornò a colori. Per la prima volta dopo tanto tempo, Carlo si sentì in pace. Ma la tregua fu breve.
La dipendenza si insinuò subdola, come un parassita che si nutre dell'anima. Carlo si ritrovò a desiderare la droga più di ogni altra cosa, disposto a tutto pur di procurarsela. I soldi finirono presto, e con essi la dignità. Iniziò a rubare, a mentire, a tradire le poche persone che gli erano rimaste accanto.
La sua vita divenne un inferno di astinenza e overdose, di ospedali e centri di recupero. Ogni volta che sembrava toccare il fondo, trovava un modo per scavare ancora più in profondità. La sua mente, già fragile, si sgretolò ulteriormente, alimentando un circolo vizioso di autodistruzione.
Un giorno, Carlo si ritrovò solo, abbandonato da tutti, con la consapevolezza di aver perso tutto. La droga non lo aiutava più, la depressione era tornata più forte di prima, l'ansia lo paralizzava. Si sentiva come un naufrago in un mare di disperazione, senza speranza di salvezza.
La storia di Carlo è una tragedia, un monito sui pericoli della dipendenza e sulla fragilità della mente umana. Ma è anche una storia di resilienza, di una lotta interiore che, seppur disperata, non si è mai arresa del tutto.
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