Gelosia: un deleterio rapporto a tre

 



Il triangolo di gelosia tra Dio, Abele e Caino è una narrazione biblica complessa che offre spunti di riflessione sulla natura umana e sul rapporto con il divino.

Nella storia, Dio è rappresentato come colui che esercita un giudizio sulle offerte di Abele e Caino. La sua preferenza per l'offerta di Abele suscita la gelosia di Caino, innescando una spirale di risentimento e violenza. Il ruolo di Dio è quindi centrale nel determinare le dinamiche del triangolo, poiché la sua approvazione o disapprovazione influisce profondamente sulle emozioni dei due fratelli.

Abele è descritto come un pastore che offre a Dio i primogeniti del suo gregge. La sua offerta è gradita a Dio, il che lo pone in una posizione di favore rispetto a Caino.

La sua figura rappresenta quindi il polo positivo del triangolo, colui che riceve l'approvazione divina.

Caino è un agricoltore che offre a Dio i frutti del suo lavoro. La sua offerta non è gradita a Dio, il che lo porta a provare gelosia e rabbia nei confronti di Abele. La sua figura rappresenta il polo negativo del triangolo, colui che è consumato dall'invidia e dalla frustrazione. Caino prova invidia nei confronti di suo fratello e anche un risentimento nei confronti di Dio.

La gelosia di Caino nei confronti di Abele è alimentata dalla percezione di un favoritismo divino. Il risentimento di Caino si trasforma in odio, portandolo a compiere il fratricidio. La storia mette in luce come l'invidia e la rabbia possano portare alla violenza e alla distruzione.

In sintesi, il triangolo di gelosia tra Dio, Abele e Caino è una rappresentazione simbolica delle dinamiche umane legate all'invidia, alla competizione e al rapporto con il divino (come autorità che decide ogni cosa).

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