La pizza Margherita è la tipica pizza napoletana, condita con pomodoro, mozzarella (tradizionalmente è usato il fior di latte, non quella di bufala), basilico fresco, sale e olio; è, assieme alla pizza marinara, la più popolare pizza.
La leggenda (molto probabilmente imbastita ad arte dall'ambiente filo-sabaudo, per sottolineare e incentivare la benevolenza del popolo napoletano nei confronti dei nuovi regnanti) narra che nel giugno 1889, per onorare la Regina d'Italia, Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito della Pizzeria Brandi inventò una pietanza che chiamò proprio Pizza Margherita , dove i condimenti salati capitatigli tra le mani, pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentavano addirittura gli stessi colori della bandiera italiana. (che caso!??)
Secondo recenti studi a carattere filologico, però, la storia della pizza Margherita preparata da “Brandi” per la prima volta sarebbe un “falso storico". Il filologo Emmanuele Rocco, nel secondo volume del libro Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti di Francesco De Bourcard pubblicato nel 1858, scrisse di varie combinazioni di condimento con diversi ingredienti tra i quali basilico, “pomidoro” e “sottili fette di muzzarella”:
«Le pizze più ordinarie, dette coll'aglio e oglio, han per condimento l'olio, e sopra vi si sparge, oltre il sale, l'origano e spicchi d'aglio trinciati minutamente. Altre sono coperte di formaggio grattugiato e condite collo strutto, e allora vi si pone disopra qualche foglia di basilico. Alle prime spesso si aggiunge del pesce minuto; alle seconde delle sottili fette di muzzarella. Talora si fa uso di prosciutto affettato, di pomidoro, di arselle ec. Talora ripiegando la pasta su di sé stessa se ne forma quel che chiamasi calzone.»
(Francesco De Bourcard, Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti, Vol. II, pag. 124)
È plausibile che le "sottili fette di muzzarella", non a dadini come si usa oggi, formassero i petali di una margherita una volta disposte sulla salsa di pomodoro, da cui la denominazione.
(1858, il Pizzaiolo, F. Palizzi disegno, F. P. incisione, Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti vol. 2, p.172)
Inoltre, già nel 1830, un certo "Riccio", nel libro Napoli, contorni e dintorni, aveva descritto una pizza a base di pomodoro, mozzarella e basilico.
Altro che Margherita di Savoia, questa squisitezza forse già fu servita al cospetto di Maria Carolina o di qualche altra regina borbonica.
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