LOVING VINCENT



La storia si svolge all’indomani della morte del pittore, 1890. in Francia. il postino Joseph Roulin affida al figlio Armand l'incarico di recapitare una lettera al fratello del pittore, Theo, dopo un tentativo fallito di contattarlo. Nonostante non abbia una buona opinione su Van Gogh, Armand accetta l'incarico per via dell'ammirazione che suo padre, a conoscenza dei disturbi mentali sofferti dal defunto pittore e arrabbiato con gli altri cittadini per averlo emarginato e allontanato, nutre nei suoi confronti. Inoltre Joseph esprime dei dubbi riguardo alla causa della morte di Van Gogh, dato che aveva ricevuto una lettera da lui sei settimane prima del suo presunto suicidio, che gli fece supporre uno stato d'animo tranquillo. Da qui parte il viaggio e l’indagine di Armand.

Armand, in un primo momento scettico, si appassiona alle vicende dell’artista e alla sua storia. Svolgerà un vero e proprio lavoro di investigazione, interrogando tutti quelli che avevano avuto contatto con il pittore, dalla locandiera, che ricorda amorevolmente Vincent nel periodo del suo soggiorno presso la sua pensione, al Dott. Gaschet, medico di Vincent, personaggio ambiguo, dietro il quale forse si nasconde il mistero della sua morte.

Nei disegni del film di animazione, a cui hanno partecipato più di 100 artisti, si cerca di ricreare proprio lo stile di Van Gogh; sembra che un quadro in continuo movimento ti narri l’intera storia. Mi ha particolarmente colpito della narrazione delle vicende del pittore, il fatto di come la società possa frustrare la vita di un uomo che ama così tanto la sua arte da apparire strano e non essere compreso.

I malati psichici sono stati sempre trattati in modo poco umano: prendiamo le stori di altri artisti, in cui la presunta follia, è stata causa di morte o di una vita misera. Emingway, Chopin; Alda Merini.

La società tende a emarginare chi è diverso o semplicemente mostra uno stile di vita difforme dal senso comune. Diventa incomprensibile e va allontanato.

IO voglio cercare di andare sempre oltre le apparenze e empatizzare il più possibile con gli altri. Le esperienze di bullismo, di cui sono stata protagonista o a cui ho assistito, mi hanno segnata molto, e non posso restare indifferente di fronte a certi comportamenti sciocchi, superficiali e distruttivi.





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