Lidia Poët, l'avvocata detective

 




Dal 30 ottobre su Netflix è disponibile la seconda stagione della serie “La legge di Lidia Poët” liberamente ispirata alla vera storia dell’avvocata Lidia Poët (1855 – 1949).

Sì lo so, già quando usci la prima stagione ci si lamentò della poco corrispondenza alla realtà dei fatti nonché della rappresentazione, molto sensuale, della sua protagonista. Ma ripeto, come dico sempre, siamo di fronte a una seria tv e non a un documentario, dal quale si pretende giustamente verità documentate. In questo caso si perseguono fini di spettacolo e di intrattenimento, e anche commerciali a dirla tutta. Quindi elementi romanzati non devono sorprendere, anzi sono necessari, sempre se fatti bene ci mancherebbe.

Queste serie hanno comunque il merito di far conoscere a un largo pubblico, personaggi importanti della storia, che i più purtroppo ignorano, quindi ben vengano.

In questa seconda stagione, che consta di sei episodi, si continua quel filone tra il giallo investigativo e il romantico, per accontentare suppongo gli amanti di entrambi i generi, ma la questione dell’emancipazione femminile, battaglia che la vera Lidia Poët ha perseguito per tutta la vita, non viene mai messa da parte.

Tra omicidi e amori, la protagonista ribelle e impavida, darà sempre il meglio di sé per risolvere i casi che le si presenteranno. Questa stagione, rispetto alla prima, ha scelto la via della leggerezza e dell’ironia, privilegiando a volte il lato sentimentale della vicenda, lasciando i toni cupi che avevano caratterizzato la precedente.

Non ci resta che metterci in poltrona e guardarla; buona visione!

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