La mia resilienza
Voglio annotare sulle pagine bianche della mia anima
ogni pensiero,
ogni emozione,
in modo da conservarne cosciente il ricordo nella mente.
Intrusa in qualunque posto io mi trovi, incessante cercherò
quello giusto,
quello comodo,
quello mio,
dove finalmente potrò lasciare libera me stessa.
Aspetto ansiosa di potermi rivelare, ma distratta già l’ho fatto
con un gesto,
con una parola,
con uno sguardo,
lanciato in uno stagno senza poter fare cerchi, ma dritto al fondo.
Il silenzio urla e il suo rumore è inquietante nella mia testa
come un frastuono,
come un boato,
come un ruggito,
confusione eterna che aspetta con pazienza e perizia.
Ritrovare l’orientamento dopo una triste e improba burrasca
tra la speme,
tra l’onere,
tra il compianto,
rimembrando i già trascorsi per i successivi nuovi percorsi.
Al comando della nave con un tempo assai instabile sempre all’erta
per un segnale,
per un avviso,
per un allarme,
non come sequoia sicura e fiera, ma come salice umile che si flette leggero.
Cinzia Perrone
Poesia tratta dalla mia silloge "Il popolo del cielo" 

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