MARGHERITA DELLE STELLE

 




In questa settimana cadrà la giornata internazionale della donna, che più volte abbiamo ripetuto dover essere un momento di riflessione sul ruolo che può e deve avere la donna nella società, sul suo valore, che non va limitato in alcun modo e può arrivare ovunque voglia, sul rispetto e la dignità che merita.

Solo quando non ci sarà bisogno più di questo momento di riflessione, che spero si prolunghi per l’intero anno, l’obiettivo potrà dirsi raggiunto.

Intanto ricordiamo con grande entusiasmo personaggi femminili straordinari, che hanno dato un valido apporto a questa battaglia dell’emancipazione femminile, dimostrando di quali talenti può essere capace una donna.

Il talento va lasciato libero, libero di esprimersi, e se questa libertà viene negata bisogna reclamarla, non rinunciando neanche all’ambizione, che non deve essere una prerogativa maschile. Qualcuna è stata capace di affermare tutto questo in anni bui, neri, in cui regnava il patriarcato e in cui anche gli uomini dovevano piegarsi al pensiero dominante.

Lei è Margherita Hack, una delle figure femminili più affascinanti che la nostra storia ha conosciuto e che tanto la storia ha contribuito a fare. Non solo quella della scienza e dell’astrofisica, con i suoi studi e le sue ricerche, ma anche quella delle donne che lottano per farsi strada in un mondo declinato ancora troppo al maschile.

Ben fatto il film sulla vita dell’astrofisica italiana andato in onda ieri sera su rai uno, che consiglio di recuperare a chi l’avesse perso. Interpretato da una ormai collaudata Cristiana Capotondi, maestra a portare in scena personaggi femminili complessi e straordinari, il film ripercorre la vita di Margherita Hack sin dall’infanzia; bambina esuberante, curiosa ed energica, cresciuta in nome della libertà da genitori anticonformisti, mostrò sin da subito il suo essere fuori dagli schemi, subendo anche derisione ed emarginazione. Ma lei andò dritta per la sua strada, criticando anche l’orribile scelta delle leggi razziali del regime fascista e rischiando l’espulsione da scuola. Poi scoprì la bellezza del cielo e dei suoi infiniti corpi celesti e fu amore. Non si arrese quando realizzò che come donna per affermarsi doveva sgomitare e lavorare molto di più dei suoi colleghi maschi. Nel 1964, divenne la prima donna a ottenere la direzione di un Osservatorio Astronomico, quello di Trieste.

Da quel momento più nessuno poté fermarla nel suo cammino fatto di amore per lo studio e di grande capacità divulgativa. Grande è stato il suo impegno sociale e politico su temi scottanti, quali l'eutanasia e i diritti delle coppie omosessuali, che a detta di qualcuno, le sono costate il premio Nobel, che non ha mai ricevuto. Amava gli animali e non ha mai mangiato carne in tutta la sua vita.

Dobbiamo sempre ricordare e celebrare la vita e il lavoro di Margherita Hack, una donna straordinaria che ha lasciato un'impronta indelebile nel campo della scienza e oltre.

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