IL ROGO DELLA VENERE DEGLI STRACCI




Niente ipotesi della sfida social o baby gang; le telecamere hanno confermato la colpevolezza di un uomo di 32 anni senza fissa dimora.

Intanto noi assistiamo inermi all’ennesimo atto vandalico e folle contro l’arte, che è prima di tutto libertà di espressione, al di là dei gusti. Per non parlare del danno all’immagine di una città, che in quanto a arte non ha niente da invidiare alle altre, scelta dall’artista per la sua maestosa installazione.

Anche lui è stato ferito e offeso da questo insensato gesto, lui che aveva donato la sua ispirazione e la sua creatività, che tanto sforzo gli sarà costata.


Queste le dichiarazioni del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: “Ho sentito Pistoletto, era molto amareggiato e ferito, però anche con grande speranza. La sua opera di tutti questi anni è un’opera che parte proprio dal principio della rigenerazione. Mi ha detto che, alla fine, anche questo atto violento dev’essere interpretato da noi come un momento di rigenerazione, e così faremo, la struttura è rimasta integra, quindi rifaremo l’installazione”.




Forse è sempre la stessa storia, quando le persone non riescono a comprendere qualcosa, usano l’arma della distruzione: forse se quella cosa non esisterà più, non dovrò sforzarmi di comprenderla.

Ormai l’intolleranza ha invaso ogni settore umano anche l’arte. Eppure quell’opera aveva, e spero riavrà tanto da dire. “La Venere che viene dalla storia della bellezza rigenera questi stracci, che di colpo diventano opera d’arte e ritornano a vivere”, raccontava Pistoletto nel corso della cerimonia di inaugurazione, che si è svolta a fine giugno. Forse non diceva anche Dostoeveskij che la bellezza salverà il mondo; per l’artista piemontese la bellezza può rigenerarlo. Un mondo ridotto a stracci.

A volte anche in cenere.

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