BUON COMPLEANNO MASSIMO


    



Chissà quante risate e riflessioni ci avresti fatto fare con degli altri tuoi film, vista la tua straripante onda creativa. Noi continueremo a guardare quelli che sei riuscito a regalarci, non risparmiandoti mai, fino alla fine.Come in quell'ultima magica interpretazione che ci hai lasciato, dove già eri visibilmente provato, ma quella sofferenza l'hai incanalata nel tuo personaggio, il buon Mario de "Il postino", commuovendo tutti con quella pellicola che abbiamo visto la prima volta quando già ci avevi lasciato. Ti lasciasti andare alla morte solo poche ore dopo la fine delle riprese, come se avessi messo in attesa la grande mietitrice per un ultimo atto d'amore verso il tuo pubblico, verso l'arte. Nel finale del film il protagonista muore, e sono molti che come me quando l'hanno visto hanno pianto, pensando che te n'eri andato pure tu come lui. Invece no, tu continui ad essere con noi; è con noi Gaetano, che in "Ricomincio da tre" era turista non emigrante; è con noi Vincenzo, timido e impacciato, che in "Scusate il ritardo" vuole vivere 50 giorni da orsacchiotto; è con noi Tommaso di "Pensavo fosse amore e invece era un calesse", donnaiolo impenitente che non ha imparato ancora a riconoscere l'amore; sei con noi , per quel pezzo di te che mettevi in tutti i tuoi film e i tuoi personaggi, rendendoli e rendendoti immortale...


L’attore e il regista dei sentimenti

Napoli da sempre è stata la patria di talenti artistici.

Solo nel secolo scorso abbiamo avuto i fratelli De Filippo ( Eduardo, Peppino e Titina), l’ immenso Totò, fino ad arrivare al nostro caro Massimo Troisi.

Sensibile, intuitivo, lungimirante…quanti aggettivi ci vorrebbero per Massimo. Te ne sei andato troppo presto, e passare a San Giorgio a Cremano per quel teatro dove hai emesso i primi vagiti artistici, mi mette i brividi. Ci manchi tanto, ma i tuoi film ci resteranno con te sempre nel cuore!


Il 19 febbraio del 1953 nasce a San Giorgio a Cremano, figlio di un macchinista ferroviere, vive la sua infanzia in una famiglia molto numerosa. Studia da geometra e allo stesso tempo, oltre a scrivere poesie, coltiva la sua vera passione, il teatro, insieme a quelli che diverranno i componenti della “Smorfia”, fondata nel 1972, Enzo De Caro e Lello Arena. Troisi diventa il leader indiscusso del famoso trio. I suoi gesti, la sua mimica facciale, il linguaggio moderno e colorito, i suoi monologhi, racchiudono e ripercorrono sotto molti aspetti la grandezza di Eduardo De Filippo e di Totò.

Alcuni anni dopo intraprende la carriera cinematografica, con molti film di successo e svariati premi, fino all’ultimo indimenticabile “Il postino”, che gli varrà anche la candidatura all’Oscar.

Ma il 4 giugno del 1994, all’età di 41 anni, Troisi muore nel sonno per un fatale attacco cardiaco (già dall’età di 12 anni aveva problemi cardiaci, infatti attendeva la chiamata per un trapianto).

Hanno fatto ridere e continueranno a far ridere molti suoi sketch, così come emozioneranno ancora i film che ci ha lasciato.
Massimo Troisi è riuscito a sposare alla sua spiccata napoletanità, tantissima umanità, per questo è da annoverarsi, con grande merito, tra i grandi, non solo del mondo del cinema ma anche del teatro.


Grazie Massimo, moderno e malinconico pulcinella.
Grazie Massimo, per tutto

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