RECENSIONE: ORA PIU' CHE MAI

 Ora più che mai - Rosi Brescia

DESCRIZIONE

È il 29 febbraio 2020.
D’un tratto la normalità viene annullata, la vita delle persone sconvolta e la paura diventa usuale, scuole chiuse, negozi sbarrati… Sandro ha paura e manda lontano dalla loro Milano sua sorella Stella e l’amato figlio Francesco.
La Puglia appare la salvezza e lì, nei trulli di famiglia, i due soggiorneranno finché ogni cosa non sia tornata come prima…
Ma è la giovane donna, che per vent’anni è stata volontariamente lontana da quei luoghi, a temere che d’improvviso il dolore del passato torni a galla.
Così pian piano, insieme ad una nuova quotidianità, un filo sottile e tenace si dipana e la matassa del tempo tesse inaspettate e misteriosissime trame, fino a disegnare con mano gentile una favola moderna che profuma d’amore, di vero Amore.

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L'AUTRICE

ROSI BRESCIA



Nasce il 21 Novembre del 1962 ad Oliena (NU).
Figlia primogenita di un milite dell’Arma trascorre la sua bella infanzia in Umbria e poi in Lucania.
A quattordici anni l’accoglie la Puglia, precisamente Monopoli, dove sono le radici della famiglia Brescia. 
Sono tutti questi luoghi, i colori, i suoni, idiomi, le persone incontrate, conosciute, le mille storie ascoltate a portarla fin da piccola ad esprimere la sua inventiva sul foglio di carta. 
Una novelletta per Giocagiò, programma televisivo di fine anni Sessanta, è il suo primo tentativo di narrazione. 
Da 25 anni moglie di Ciro, suo coetaneo, e madre di Liliana, figlia desiderata da sempre, che la incoraggia in questa passione.


RECENSIONE



Un racconto molto attuale e veritiero, quello della Brescia, specialmente dal punto di vista temporale: la storia infatti è ambientata nel primo periodo in cui è esploso l’allarme covid-19. L’autrice mescola insieme sapientemente le ansie del presente, i ricordi e i rimpianti del passato, le speranze del futuro, in una trama dalle mille sfaccettature. 
Una vecchia casa piena di affetti lontani, ripiomba nella vita e nell’anima della protagonista che nonostante da anni avesse allontanato da sé le sue radici, se ne riscopre irrimediabilmente attratta. Un giovane nipote, compagno di avventura, la prende dolcemente per mano per accompagnarla nel viaggio dei ricordi; i ruoli nella vita a volte si invertono. L’adolescente guiderà l’adulta, che saprà contraccambiare offrendogli il giusto sostegno per affrontare tutte le sue difficoltà e fragilità. 
Un libro pieno di significati come l’amore per la musica e la potenza delle canzoni, che possono salvarti la vita. Altro grande sostegno per il giovane Francesco che a suon di musica cercherà di sciogliere tutte le sue situazioni irrisolte, a partire da quella con sua madre. 
Stella, la zia, coinquilina di un isolamento precauzionale, riscoprirà non solo l’attaccamento alle sue origini ma anche lei dovrà affrontare una situazione lasciata sospesa anni addietro. Gli anni magicamente sembrano annullarsi, tutto sembra come prima, anzi “ora più che mai”. Quella che era sembrata una scelta, in realtà era una fuga; a volte continuare a fuggire stanca.
E poi c’è Sandro, padre e fratello, rimasto a Milano, che vive la parte più stressante e emozionale della pandemia, a cui sono stati sottoposti tutti gli appartenenti al personale sanitario, sempre “in prima linea” a combattere per tutti noi. 
L’ambientazione chiaramente è quella della prima ondata del virus e di conseguenza del primo look down e l’autrice riesce bene a trasmettere dalle pagine del libro tutto lo smarrimento e l’incredulità dei primi tempi; ma senza dimenticare tutti gli impulsi di solidarietà a cui tutti più o meno abbiamo assistito.

Nodi da sciogliere, decisioni da prendere, segreti da svelare e domande rimaste da troppo tempo senza risposta; non mancano i colpi di scena in questo romanzo, come del resto talvolta non mancano al nostro vivere quotidiano, a cui l’autrice attinge a piene mani.

Non so quale fosse la prima intenzione che sorregge questa intensa trama: omaggiare i soldati e i caduti di questa battaglia, esorcizzare le paure e le ansie a volte amplificate dai media e dai social, ridare speranza e fiducia attraverso la riscoperta di quelli che sono i punti saldi e autentici per ciascuno…

In ogni modo da questo romanzo, ben scritto e abbastanza fluido, in cui i dialoghi sempre spontanei sono posizionati strategicamente durante tutta la narrazione, viene fuori uno spaccato di emozioni e sensazioni, alcune delle quali, tutti ci siamo ritrovati a provare in questo triste periodo.

La forza maggiore, la risorsa più grande e inimmaginabile, viene fuori nelle peggiori criticità e in quel momento capisci anche l’importanza di sfruttare al massimo ogni singolo attimo, ritrovandoti a pensare “ora più che mai”.

Quando si ritrova il filo del proprio destino che si era smarrito col passare del tempo, non si può fare a meno di riprenderlo.

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