MARE FUORI

Ho aspettato la fine della serie, andata in onda ieri sera in prima serata su rai due, prima di scrivere qualcosa su "Mare fuori", che nonostante l'iniziale riluttanza e la non approvazione in gran parte verso il prodotto televisivo, ho voluto seguire. Direi che le ultime due puntate di chiusura della fiction hanno enfatizzato al massimo l'unico messaggio possibile da poter ricavare, riassumibile così, mi perdoni il sommo se prendo a prestito le sue parole: lasciate ogni speranza o voi che entrate! Ma come parliamo tanto di riabilitazione, di riscatto sociale, e poi... per non parlare dell'immagine che ne esce della città che non offre possibilità di scelta. Lo so benissimo che stiamo parlando di una realtà difficile e altamente problematica, sarei un'ipocrita se non lo ammettessi. Sono nata a Napoli e ci ho vissuto, ho potuto comprendere quanto la vita possa essere dura e le mille difficoltà del territorio, ma udite udite...se non avessi avuto necessità economiche ci sarei rimasta, anche se un pezzo del mio cuore l'ho lasciato là. Per amore per la mia terra, che è un paradiso abitato non solo da diavoli, ma anche da tanti angeli che lottando il male a volte sono volati in cielo, ma anche perché Napoli ha bisogno di gente positiva, onesta, che sa ammettere le colpe ma prendersi anche i giusti meriti; perché se riesci a portare avanti un bel progetto di vita meriti un applauso. Invece questa fiction è riuscita a far dire a uno dei pochi personaggi positivi e propositivi, "ho sbagliato tutto sono un fallito"? Tramutando un applauso, un merito, in una colpa, in un pernacchio? Mi domando se sia stata solo una "Gomorra under 21" e la risposta in linea di massima è sì; stereotipi a gogò, linguaggio prepotentemente sguaiato e volgare, violenza a più non posso, intervallate da qualche scena romantica per intorpidire la mente del telespettatore. Alla fine riesce, come il suo fratello senior, addirittura a solidarizzare con i personaggi e i loro modi di fare assolutamente deprecabili. Effetto collaterale, voglio sperare non voluto. Io sono per la denuncia sociale, ma quella che può portare qualche risultato, dunque? Cosa salvo? I giovani attori, che hanno dato una bella prova di recitazione corale, nonostante un copione deludente. Il mare è meglio averlo dentro, dentro se stessi, come un movimento impetuoso che ti spinge a cercare la bellezza di innumerevoli lidi.

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