Una delle tante rappresentazioni della gelosia, che tanto hanno ispirato il mondo delle arti dalla pittura alla letteratura.
Qui ci troviamo di fronte a una delle tante tele che Edvard Munch ha realizzato sul tema (Gelosia, 1907 – olio su tela).
Questo sentimento distruttivo, questa emozione estrema che acceca la
volontà, ha animato numerose opere dando vita a svariate interpretazioni e
introspezioni psicologiche. A
differenza della più generica invidia, che generalmente è un rapporto a
due, vale a dire un contrasto tra due persone nato solo per il possesso
di qualità, ricchezze e via dicendo, la gelosia si potrebbe invece
rappresentare con un triangolo in cui appunto sono presenti tre vertici.
Come ha reso perfettamente Munch in questo dipinto. Si può descrivere
come una sorta di gara di due per la conquista di un terzo, per il
possesso delle sue attenzioni o della sua stima; infatti non esiste solo
la gelosia amorosa, per così dire, ma anche quella di altro tipo, non
rivolta necessariamente alla conquista ed esclusività di un compagno o
una compagna, anche se questa è quella che di gran lunga ha ispirato di
più gli artisti di tutti i tempi. Infatti si può gareggiare per ottenere
la stima di chiunque, persino di Dio. Forse è quello che accade a Caino
e Abele, a cui venne chiesto un tributo degno per il Signore;
preferendo il dono di Abele l'allevatore, con la sua scelta Dio scatenò
la gelosia di Caino, che non poté non culminare in un atto distruttivo.
Bernini e Borromini non gareggiarono forse per ottenere il favore e la celebrazione artistica del Papa di turno?
Ma la gelosia amorosa è quella che da sempre più ci affascina; dal
triangolo del mito di Venere, Vulcano e Marte, ai delitti più efferati
compiuti in suo nome: pensiamo alla sorte toccata a Paolo e Francesca, o
alla terribile vendetta di Medea nei confronti del marito Giasone, non
dimenticando Otello, letteralmente accecato dalla gelosia da poter
facilmente essere manipolato dal malvagio Iago, che invece agisce in
preda alla sua sfrenata invidia nei confronti di Cassio. La domanda che
mi rimane è perché lo stesso Munch, in alcuni suoi dipinti abbia scelto
il colore verde, come in questo caso, a rappresentare questo infimo
sentimento? Infatti ancor oggi si usa l'espressione "verde dalla
gelosia".
In realtà la sua scelta pittorica risiede in un certo
simbolismo che vede Il verde sì come il colore della vegetazione, della
natura, della rinascita primaverile e della vita stessa e quindi della
speranza, ma allo stesso tempo lo associa anche ad un significato
negativo, dove il verde è il colore della rabbia perché evoca la
putrefazione, la sofferenza nel corpo, segno di grave malattia e di
morte. E come abbiamo visto la gelosia è qualcosa di estremamente
distruttivo, che il più delle volte conduce alla morte di qualcuno.
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