UN UNICO MONDO

#riflessione
Tollerare
È un verbo che a volte non mi piace molto, trovo che venga frainteso e abusato; anche se lo si dovrebbe vestire della sua accezione positiva, rendendolo gentile e innocuo, lo si colora sempre di quell’insopportabile senso di sopportazione, di superiorità, di ipocrisia. Anche se deriva dal latino tollere, letteralmente sollevare, levare, sopportare con indulgenza e con pazienza, credo che il termine vada, per così dire, “umanizzato”.
Si usa il verbo tollerare sottolineando l’inappropiatezza di un comportamento o di qualsiasi altra cosa, come a voler significare di essere l’unico depositario del giusto, del corretto e del buono. Finisce così, che da forma verbale gentile e piena di disponibilità, si colori di presunzione, divenendo solo una squallida simulazione di accoglimento e condivisione. L’ accettazione è vicendevole, ognuno è diverso da un altro, sotto molteplici aspetti; forse questa è l’unica caratteristica che davvero ci accomuna. Apertura mentale, condivisione e rispetto, perché se esso non lo si dà, non lo si può neanche pretendere.



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