CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO


Il 29 giugno 1900 nacque a Lione Antoine de Saint-Exupéry, scrittore e aviatore francese, che ha legato indissolubilmente il suo ricordo a quello del suo più famoso romanzo: Il piccolo principe. Il racconto che inizia con un pilota di aerei, precipitato nel deserto del Sahara, si ispira a un accadimento reale successo all'aviatore durante un suo volo. Il pilota incontra un piccolo bambino biondo nel deserto, che non smette di fargli domande e richieste, o di raccontargli il suo fantastico peregrinare nello spazio dopo aver lasciato il proprio pianeta. La prima richiesta è il disegno di una pecora; il piccolo principe non è mai soddisfatto dei disegni del pilota, allora quest'ultimo ha una trovata geniale, gli disegna una scatola con tre buchi dove il bambino può immaginare la pecora che vuole. Lascia aperta la porta dell'investigazione; cosa c'è nella cassetta, come sarà questa pecora, di che colore, quant'è grossa, starà stretta in questa scatola o andrà bene, i tre buchi saranno sufficienti a farla respirare...? E cosi via, per non smettere mai di farsi domande, di chiedersi il perché delle cose, come fa un bambino e come smette di fare un adulto, in uno stato di grazia di matura infanzia. Il piccolo principe rappresenta tutto questo, la curiosità, questa smania di sapere e scoprire, la capacità di stupirsi, cose che ognuno perde crescendo, ma che può recuperare cercando quel bambino che ha dentro, magari rimasto ben nascosto, ma comunque presente, così ritornare a guardare il mondo con quegli occhi semplici e avulsi da pregiudizi. Proprio come cerca di fare Antoine de Saint-Exupéry, dialogando con il piccolo principe, il bambino biondo dalla folta capigliatura che lui era un tempo.

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