Ieri sera nella sala consiliare di Jesi, si è svolto l'incontro con Nora Cortinas, una delle madri di plaza de Mayo, le madri che tanti anni fa cominciarono a chiedere in quella piazza "donde estan" per avere la verità sui loro ragazzi, i desaparacidos mietuti dalla dittatura argentina tra il 1976 al 1983. Nora e le altre non hanno smesso di lottare e chiedere spiegazioni, continuando a battersi in nome di tutti i diritti civili calpestati o ignorati. Dall'Argentina alla Siria il passo è breve, fino a includere il nostro Giulio Regeni, perché non c'è pace senza giustizia.
Non nascondo la mia emozione, anzi voglio condividerla con tutti; questa piccola donna mi è parsa un gigante, forte e tenera al tempo stesso, ed è stato un onore conoscerla e poterla abbracciare.
Non sono Leopardi né tantomeno Pablo Neruda, scrivo rime semplici senza pretese, ma dentro ci metto sempre il cuore, e il mio cuore ieri sera è stato rapito da Nora.
Le madri de plaza de Mayo, dietro le continue pressioni e divieti delle autorità argentine, cominciarono a girare intorno all'obelisco della piazza in segno di protesta.
Il fazzoletto sulla testa è il loro simbolo di riconoscimento, un pezzo di tessuto delle fasce dei propri figli.
Il mio girotondo
Tenera
e forte giri in tondo,
speriamo
che non caschi il mondo.
Col
fazzoletto sulla testa
porti
avanti la tua protesta.
Nel
silenzio porti il tuo rumore
ma
sempre nel segno dell’amore.
Senza
odio né violenze
per
svegliare le coscenze.
Cercando
risposte e verità
che
calpestano diritti e dignità.
Il tuo
coraggio è impressionante
per
questa storia assai logorante
che
troppo spesso ahimè si ripete
in un
gioco macabro che non ci compete.
E
questa benedetta resistenza
che va
avanti con amore e pazienza,
non si
fermerà mai nell’indifferenza
ma
continuerà a mostrarsi con evidenza.
Non
voglio giocare a guardie e ladri,
né a
quel gioco in cui mi nascondo,
lasciatemi
solo fare il mio girotondo.
(poesia di Cinzia Perrone)
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