Vorrei
parlarvi di “saggezza popolare”, a cui facciamo riferimento spesso nei nostri
discorsi, anche quando stiamo discutendo di qualcosa di importante o
affrontando una situazione difficile della nostra vita.
Chi,
nel pieno di un ragionamento, non ha mai tirato fuori la sua perla di saggezza,
il suo proverbio infallibile? Perché si sa, i proverbi non sbagliano mai…ma
davvero? Siamo sicuri che sia proprio così? Io ho un dubbio, forse più di uno;
non vi sembra che…, tenetevi forte, ora parte il dissenso di molti, siano
talvolta superficiali, privi di concretezza (ma come sono il frutto di
un’esperienza secolare), contraddittorie generatori di confusione? Pensate che
l’abbia sparata grossa, vero? Allora seguitemi in qualche passaggio.
Ormai
con la mia mentalità, potrei riuscire a smantellarvi la credibilità e la
fiducia in qualsiasi detto o proverbio che dir si voglia, ma mi limiterò ai più
famosi.
Ad
esempio, esistono proverbi che si contraddicono tra di loro; in che senso? Nel
senso che uno sembri escludere l’altro o perlomeno gli si pone in forte
contraddizione: altezza è mezza bellezza,
recita uno, ma l’altro gli replica che nella
botte piccola c’è il vino buono. Allora? Vi sembra normale? Non siete
ancora convinti? Allora andiamo avanti, l’avete voluto voi…
Si
dice non cambiar la via vecchia per la
nuova, sai quello che lasci ma non quello che trovi… buon Dio, e se la via
vecchia è diventata impraticabile per qualsivoglia ragione! Non è pur vero che ogni impedimento è giovamento. Ma come,
la via vecchia non era la migliore? Forse ci siamo solo adattati, e per
sentirci meglio ci siamo detti che si
chiude una porta e si apre un portone?
Non trovate tutto un po’artificioso, quasi stentasse a reggersi in
piedi? No? Devo proprio continuare allora.
Prendiamone
uno classico: siediti sulla riva del
fiume e prima o poi vedrai il cadavere del tuo nemico passare, un po’ come
dire che la giustizia alla fine ti darà soddisfazione; va bene, ma c’è una
visione della cosa molto più pessimistica, ossia che l’erba cattiva non muore mai, vale a dire che la malvagità è sempre
in agguato e bisogna stare allerta, altro che affidarsi alla giustizia umana o
divina.
Sempre
parlando di giustizia, un altro proverbio, per così dire improntato alla
positività e all’ottimismo, è quello che dice: chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera, e infatti
qui si evince che è proprio tanta la fiducia nella giustizia; di rimando, i più
fiduciosi rispondono con chi la fa
l’aspetti.
Idee
più chiare? Peggio di prima? Bene, è proprio l’effetto che tanta saggezza,
troppa a volte, può comportare.
Se
vi va, io continuerei; c’è chi dice che gli
opposti si attraggono, infatti chi
disprezza vuol comprare, ma allora non è vero che chi si somiglia si piglia o meglio ancora, che prima di pigliarsi
quelli simili, Dio li fa e poi li
accoppia, vale a dire che erano fatti l’uno per l’altra.
E
vogliamo dimenticare l’amicizia, c’è sempre pronto un proverbio per l’amicizia;
come dimenticare, manco a parlarne, il proverbiale chi trova un amico, trova un tesoro.
Il
problema è trovarlo quell’amico che valga quanto un tesoro…per non parlare
delle inevitabili delusioni che malgrado tutto ci provengono da parte degli
amici.
Niente
paura, anche in quel caso la saggezza popolare non ci abbandona e ci viene in
soccorso (e che palle!). Permettetemi di sciorinare a tal proposito alcuni
proverbi originari della mia terra, particolarmente feconda in fatto di detti
(che palle al quadrato, sono nata anche nella culla dei proverbi!): ‘O cumpagno è fuoco ‘e muntagna (l’amico
lascia il tempo che trova, ti avvolge nelle fiamme divampate di un incendio che
destinato a spegnersi finirà col deluderti), oppure ‘o meglie amico è chillu ca s’arrobba ‘e panne (da un amico puoi
aspettarti anche di essere derubato del vestiario), e per concludere c’è l’internazionale
evergreen dai nemici mi guardo io, dagli
amici mi guardi Dio.
Concludendo,
era ora direte, con una mela al giorno…si
muore di fame, chi dorme…è perché ha
sonno, chi fa da sé…non ha una donna,
chi va piano…arriva ultimo, l’appetito vien...a digiuno…e così via.
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