GESTI DI PACE


La cultura della Pace



Settimana scorsa aprendo facebook, che ti vedo? Notiziona carina, di quelle che ti scaldano il cuore; uno dei palloncini con il suo messaggio di pace di un bambino è arrivato fino in Croazia, dove è stato prontamente raccolto da una persona del posto, la quale si è messa in contatto con la Consulta della Pace di Jesi.

Ebbene sì, da Jesi, Italia, fino alla Croazia, una sorta di ponte simbolico che sovrasta il nostro bel Mare Adriatico, un arcobaleno di pace, mi vien da pensare.

Questa bella iniziativa si svolge nella città di Jesi già da diversi anni, e alla quale ho il privilegio di partecipare come volontaria da qualche anno; il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, la festa di giubilo per antonomasia per tutti i bambini, si è pensato di festeggiare la pace, nel senso di pregare con gioia per essa, proprio con loro, che sono i protagonisti del domani.

Si gonfiano e si distribuiscono migliaia di palloncini colorati, con la collaborazione e il supporto dell’Avis di Jesi, a tutti i bambini delle scuole elementari, a cui nel mese precedente, tramite le scuole, vengono distribuiti fogli bianchi con l’intestazione dell’iniziativa della Consulta, sui quali fare un proprio disegno che esprima il messaggio di pace che vuole inviare in alto nel cielo col suo palloncino, al quale lo legherà; una speranza di un bambino lanciata al mondo.

Queste, ad un occhio poco attento potranno sembrare solo manifestazioni simboliche, astratte, che sono carine ma non portano a niente. E no, cari miei, io non la vedo esattamente così. Oltre ad avere la sua funzione simbolica, queste iniziative hanno un contenuto potenzialmente educativo. Dagli ultimi tristi fatti di cronaca riguardanti il dilagare inquietante della violenza nella nostra società, in tutti gli ambienti e in tutte le fasce d’età, dovrebbe proprio venirci da pensare che manca la cultura, la cultura della pace. Abbiamo smesso di crederci e non la insegniamo nemmeno più ai nostri figli? Non va bene; allora partecipando a queste manifestazioni, ricominciamo a crederci, portando i bambini per mano in questi viaggi di speranza, e perché no, facendoci anche portare per mano da loro, che a volte ne sanno più di noi.

                                                                  

                                                                                       24/02/2018                    Cinzia Perrone

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